mercoledì 11 febbraio 2015

“La lettrice” di Annie François – Recensione

Piccola autobiografia di una vita da lettrice di una editor parigina. Il lettore vi troverà elencati i vizi, le manie e le abitudini che affliggono il bibliofilo. E, si delizierà con il capitolo sulla nausea da lettura.

(Scoprire questo libro quando ormai è fuori catalogo. Trovarlo in biblioteca, per fortuna. Perché i “libri che parlano di altri libri” non dovrebbero mai finire fuori catalogo. Sono libri che non invecchiano, anzi ti mantengono sveglia e in allenamento, con blocchetto alla mano per segnare titoli e prendere appunti. I libri che parlano di altri libri non annoiano mai, anzi ti sorprendono e Annie François lo fa con una lucida eleganza.)

Non voglio più leggere.
Tutti questi personaggi, queste bestie, queste nuvole, queste tragedie, questi paesaggi, queste avventure sordide o magnifiche mi soffocano.
Perché questi giochetti di sostituzione, questi viaggi di carta, questi surrogati di passione, di delitto? Voglio vivere. Sottrarmi alla tirannia della loro finzione. [..] Da cosa scappo con tanta frenesia, leggendo? Che cosa mi nascondo? Quale vuoto colmo? Quale incredibile vacuità mi abita, dove turbinano nugoli di titoli approssimativi, di nomi di autori sconciati, di frammenti di citazioni sbagliate, dove rotolano meteore di indicazioni di opere da acquistare? 
Basta.”


(E' il colmo che io abbia trovato questo libro proprio in biblioteca. Perché c'è un capitolo anche su di loro, i bibliotecari che Annie mal sopporta. Citando Rimbaud, definisce i lettori “dei feticisti che fanno la loro scelta maniacale nell'atmosfera intima dei settori specializzati, consumando in una promiscuità di bordello [..] sotto la sorveglianza dei seduti”. Provocazione o verità? A volte bisogna saper riconoscere le proprie fissazioni, anche quelle da lettore. Se come lei avete anche quella per il tabacco, potrebbe interessarvi il suo “Il mondo in fumo”. Anche questo fuori catalogo. La bella scrittura è andata in pensione, ormai.)