“La
storia dell'amore” di Nicole Krauss – Editore Guanda
Questo
è un romanzo dove ognuno può scegliere il protagonista che
preferisce.
C’è
Leo Gurski, che giunto alla fine dei suoi giorni sogna di diventare
uno scrittore, senza sapere di esserlo già.
C’è
Alma, che deve il suo nome alla protagonista di un romanzo
introvabile.
C’è
Zvi, che ha pubblicato un libro per amore di una donna.
Un
romanzo che parla di libri, di letteratura, persino di traduttori
letterari, dove le voci dei personaggi si snodano, intrecciando il
passato con il presente, seguendo non un ordine cronologico, ma
narrativo.
Per
certi versi proprio questo ordine-non-in-ordine, che mi ha ricordato
quello della serie tv “Once upon a time”, ha reso
avvincente la lettura.
Nonostante
un finale che può sembrare affrettato, mi sento di consigliare
questo libro, perché è ricco di quelle immagini che
è un piacere trovare in un romanzo.
Come
la descrizione dell’incontro tra Leo e il suo migliore amico,
disperso e dato morto.
Come
una pagina del quaderno di Alma (grazie al quale ci racconta la sua
storia) intitolata “Ricordi tramandati da mia madre a me”.
Una pagina che ha fatto venir voglia anche a me, di mettere per
iscritto i ricordi che mi sono stati raccontati, per non perdere
quella ricchezza di emozioni che riescono a suscitare anche solo
ascoltandoli.*
O
la descrizione di come nasce una storia d’amore: “e di nuovo
rimasero a parlare animatamente per ore: parlarono del suono del
violoncello, dei film muti e dei ricordi che entrambi associavano
all’odore del mare.”
Ecco,
questo è un romanzo che parla di memorie: il ricordo di un amore, di
un padre perduto, di scrittori scomparsi. Persino
il ricordo di un libro o quello
di un elefante che
si è visto da bambini e non si
sa se è vero.
Dove
le azioni dei personaggi sono legate proprio a questo,
i loro ricordi. Di
come questi scavino dentro di noi e lavorino per conto loro,
per portarci a compiere gesti che non ci aspettavano.
*(Per
esempio, io mi ricordo di un padre di famiglia, stanco e sfiduciato
dagli anni che passano. Quando gli ho chiesto: <<Come si fa a
riconoscere l'amore-quello-vero-che-dura-nel-tempo?>>. Lui, che
sosteneva fosse possibile, si è acceso al ricordo della moglie. Quando
erano due ragazzi e si erano persi di vista a causa di qualche
incomprensione. E poi, per caso, quando non ci pensavano neanche più,
si erano rivisti. E
lui non lo sa perché, ma gli abiti che lei aveva indossato quel
giorno se li ricorda alla perfezione. Una gonna chiara fino al
ginocchio e una camicetta bianca a righine gialle che per lui erano
il paradiso.)
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